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Luigi Taccone

Page history last edited by Luigi Taccone 14 years, 9 months ago

 

  • Dal tavolo n.2 ore 14.00 / 14.30 (ufficiali, in realtà si è un pò sforato e la discussione si è estesa anche e per fortuna con un vero caffè !)

          Tema:  "Quale metodo per mantenere e sviluppare il dialogo ed il confronto nella nostra comunità ? "

Una problematica trasversale ai tanti gruppi di discussione generalmente orientati ad aspetti specifici e progettuali, per iniziare a mettere in luce il problema dei problemi, non tanto come entità quanto nella sua priorità intrinseca: la definizione, sia pure con logica sperimentale, di un nuovo metodo di interazione tra il cittadino e l'amministrazione per lo sviluppo equilibrato, consapevole e condiviso della comunità stessa.

Presente almeno una ventina di persone, generalmente del mondo dell'arte e della cultura con qualche esperto di metodo, il confronto è stato condotto con logica brainstorming, prendendo spunto anche dalle prime osservazioni scaturite dagli interventi precedenti.

Un certo disagio nel Salone dè Cinquecento in realtà si era già avvertito fin dalle prime battute mattutine: dove vanno a finire le mie idee ? chi le elabora e come ? che succederà dopo questa giornata ? Erano in molti ad avere già pronte in tasca delle soluzioni, oltre alle loro convinzioni, le loro idee ... ma che non erano ancora - e non potevano certo essere - le soluzioni per la comunità, e di questo forse non vi era grande consapevolezza almeno all'inizio.

Ma la curiosità (sui contenuti ma credo molto anche sul metodo) e la voglia di confrontarsi hanno avuto il sopravvento sulla logica conflittuale della contrapposizione delle soluzioni di parte: una cultura da distretto culturale sembra farsi strada, d'altronde solo la completa condivisione dei problemi che viviamo, l'analisi da tutti i punti di vista possibili, può portare a progettare una linea di azione comune dalla quale possono scaturire soluzioni veramente funzionali per tutta la comunità.

Il BarCamp è come gettare un sasso nello stagno, uno strumento ottimo per intervenire in una situazione a detta di molti abbastanza cristallizzata, può liberare idee nuove e riscoprire o combinare in un modo nuovo idee già esistenti, ma il suo valore credo vada ben oltre la qualità delle singole idee: avvicina all'ascolto degli altri, predispone al confronto ed alla ricerca congiunta e creativa di soluzioni comuni ed ottimali ... come generare, a partire dalla creatività dei singoli, le idee della comunità e per la comunità.

Su questa strada dobbiamo quindi innanzitutto interrogarci sul metodo con cui vogliamo continuare a confrontarci, quale forma dare alla nostra Agorà, come antropizzare il nostro spazio sociale: per me è l'interrogativo pù affascinante ! 

  • Le osservazioni di Michela Zabatta, facilitatrice del gruppo: sintesi in pdf
  • Link alla pagina del barcamp su facebook
  • Anche per la Nazione il barcamp è l'Agorà del futuro
  • Riflessioni a mente fredda di Giusy Rossi: cosa mi ha colpito di più dell'esperienza barcamp.

Tre punti, che mi piace condividere prima di tutto con voi, per il discorso sul metodo:

1. L'orizzontalità del confronto. Mi è piaciuta molto la mescolanza delle provenienze e delle esperienze all'interno dei gruppi di discussione, tavoli intorno ai quali tutti gli intervenuti hanno pari dignità, l'artista, il cittadino, l'addetto ai lavori e il semplice curioso, l'Assessore, il dirigente, il volontario... pubblico, privato, terzo settore tutti insieme;

2. Non solo i contenuti ma il metodo. Oltre alla ricchezza in sè dell'assemblea, è stato molto utile sperimentare questa "forma aperta di dialogo" che sovverte ogni ordine prestabilito: il fatto stesso di poter scegliere le tematiche da affrontare e avere ben 4 tavoli a disposizione in contemporanea, permette di incontrare realmente gli interessi dei partecipanti. Mi ricorda per certi aspetti l'esperienza del Social Forum di qualche anno fa, che per Firenze è stato un periodo di grande partecipazione.

3. Il clima positivo che si è creato. Mi è parso che il "Denominatore Comune" fosse caratterizzato da una spontanea disponibilità, desiderio di conoscersi, scambiare esperienze. Il fatto che non ci fossero microfoni di fatto ci invitava a stare più raccolti, a mio avviso. Dipende da noi. A maggior ragione in un contesto come il barcamp, dove sta al singolo partecipante riposizionarsi continuamente. Con questo spirito e con grande curiosità rinnovo il mio interesse a proseguire il dibattito e a sviluppare proposte operative per il futuro.